Leggere per acquisire nuovi punti di vista: da questo io parto, sempre. Ho avuto la fortuna di poter leggere, appunto, l’interessante articolo di Simona Hristian sulla ormai annosa e tediosa questione dell’insegnamento della Lingua Romena in un plesso scolastico di Ladispoli…ed alcune domande mi sono venute, dubbi su cosa possa aver trasmesso (o lasciato in eredità, considerando i mesi ormai passati) la nostra campagna di inizio anno.
Cosa significa “aver cavalcato l’onda xenofoba”, egregia signora? Raccogliere civilmente firme, in appositi gazebo? Perché, vede, mi sfugge il legame tra quella che è stata la nostra attività e la xenofobia. Noi, da cittadini “adulti e vaccinati”, ci siamo posti alcune domande “illo tempore”: quale sarebbe stato il vantaggio dello studio di una lingua che , oltre ad avere con la nostra una comune origine nel Latino, non è conosciuta né parlata al Mondo (nessuna delle due rientra nelle 10 lingue più parlate nel 2015)?
Vede, signora Hristian, non si trattava di battersi contro l’insegnamento di una lingua extracomunitaria o “aliena” (sconosciuta sicuramente…) né cercare di ghettizzare una Comunità che è già integrata, ma di combattere per far sì che questo prezioso tempo per i nostri ragazzi (parliamo di un’ora a settimana in calendari sempre più affollati) venisse utilizzato, per esempio, per un migliore apprendimento della Lingua Inglese; idioma che, nonostante il Brexit da Lei ricordato, continua ad essere il più utilizzato negli scambi commerciali e/o contatti a livello mondiale.
L’Inglese non ci piace proprio per il Brexit (anche qui fatico a vedere il legame)? Studiamo una lingua più diffusa, il cinese mandarino per dirne una: non vogliamo far integrare gli esponenti di questa nobile comunità? Loro non ne hanno diritto?
Chi è xenofobo o chi cavalca la facile onda del populismo?
Luca Quintavalle
Coordinatore NCS-Ladispoli