Campidoglio, Virginia Raggi resta in sella: "Aspettiamo le carte sulla Muraro". Di Maio si scusa • Terzo Binario News

viriginiaraggiIl peggio sembra essere passato in Campidoglio, e la crisi acuta dei giorni scorsi sembra già un ricordo. L’affare Muraro ha fatto tremare le stanze capitoline, ma adesso il comizio di Nettuno e il viaggio romano di Beppe Grillo sembrano aver messo le cose a posto. L’incontro tra l’ex comico e la sindaca non c’è stato, ma solo un contatto telefonico durato una decina di minuti. Sintesi della telefonata: “Virginia vai avanti, il Movimento non può mollare sotto il peso degli attacchi incrociati dei poteri forti”.
E dopo giorni di proteste interne al Movimento, di riunioni notturne, di rotture e rappacificazione, anche Virginia Raggi rompe il silenzio con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.
“Facciamo chiarezza. Voglio spiegare con semplicità cosa è accaduto o, meglio, cosa sta accadendo. Stiamo aspettando di leggere il fascicolo della procura che riguarda l’assessore all’Ambiente Paola Muraro. Le ho imposto, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini – che vengono prima di tutti – , di lavorare per mantenere pulita Roma. In merito alla sua posizione non c’è un fatto, un riferimento temporale o un luogo o una circostanza specifica per capire di che si tratta – continua la Raggi -. Non c’è altra informazione. Lo ripeto: vogliamo leggere le carte. Ci auguriamo e chiediamo che arrivino quanto prima. E siate certi che nel caso ravvisassimo profili di illiceità, agiremmo di conseguenza. Sconti non ne abbiamo mai fatti a nessuno e continueremo a non farli”. “Lo dico chiaro a tutti: saranno i pm a decidere se c’è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto, l’assessore deve continuare ad impegnarsi per ripulire la città. E si metta fine alle polemiche. Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un’accusa. Io ho le spalle larghe e non ho paura. Voglio migliorare Roma. Sono stati giorni e notti di lavoro senza sosta. Mi sto dedicando anima e corpo alla città. Siamo dei cittadini chiamati a ricostruire dopo 30 anni di cancrena di un sistema politico corrotto. Inoltre, ho deciso di prendere dei provvedimenti per la riorganizzazione della macchina amministrativa. Ma ora Roma ha bisogno di altri e più urgenti interventi. Io e la mia giunta siamo stati chiamati a lavorare per questo. Diamo fastidio a qualcuno ma nessuno ci fermerà”.
La “crisi”, però, non passa senza conseguenze. Il direttorio ha chiesto e ottenuto che venga ridimensionato il ruolo di Raffaele Marra, fedelissimo di Virginia e suo vice capo di Gabinetto. Marra sarà dirottato su un altro dipartimento dell’amministrazione capitolina.
Rimane il nodo sul nuovo assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis, questione non affrontata durante la telefonata tra Grillo e la Raggi. In bilico anche il capo della segreteria politica Salvatore Romeo.
Sulla scelta dei membri della giunta e dello staff, fonti interne al Campidoglio confermano che la Raggi ci tenga (e molto) alla sua autonomia decisionale, correndo il rischio di incrinare i rapporti con i vertici del Movimento. Una cosa è certa: Roma non è Parma, e se Pizzarotti è stato messo all’angolo, lo stesso non può avvenire con Virginia Raggi. Nella Capitale il Movimento ha il primo vero banco di prova a livello politico – amministrativo e non può sbagliare.
Beppe Grillo continua ad osservare, da lontano. E per evitare l’assalto mediatico nella giornata di ieri ha incontrato il direttorio in un luogo “segreto” sulla strada per Nettuno e non più all’hotel Forum a Roma.

Ed è proprio a Nettuno che il Movimento e il suo fondatore hanno cercato di fare chiarezza e mettere le cose a posto con un bagno di folla e di entusiasmo. L’occasione propizia è stata la tappa di chiusura del tour “#CostituzioneCoastToCoast” di Alessandro Di Battista.
“La reazione a questo sistema è una cosa bellissima che sento sulla pelle”, ha dichiarato Grillo, che riferendosi alle vicende del Campidoglio ha aggiunto: “Mi aspettavo molto di più, per esempio un avviso di garanzia a me. Più il sistema reagisce compatto e più abbiamo ragione noi. Ringrazio il direttorio che ha protetto Virginia Raggi. Oggi Virginia Raggi è dentro una cosa che non auguro a nessuno, ma psicologicamente regge benissimo, andrà avanti. È nella stessa situazione del primo sindaco negro nel 1968 nel Mississipi”.

Le ultime sono state giornate difficili anche per Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e dato dai più come prossimo candidato premier dei grillini. Di Maio si è scusato pubblicamente per non aver “capito” il senso della mail in cui veniva informato sulle indagini a carico della Muraro: “Devo delle spiegazioni a chi ci vuole bene. La Muraro è indagata per gestione dei rifiuti non autorizzata, ma non ha ricevuto avviso di garanzia e noi non abbiamo le carte per giudicare. Dovete sapere che l’ex Ad di Ama (Fortini) che ha gestito l’azienda sotto Mafia capitale ha fatto 14 denunce contro il nostro assessore all’Ambiente, probabilmente facendola iscrivere nel registro degli indagati, cioè viene indagata per l’esposto di uno del Pd. Questo ho sempre pensato quando mi hanno informato. Questo ho sempre pensato quando mi hanno informato, ho commesso un errore, pensavo che l’indagine avesse quell’origine. Poi, quando il 4 settembre abbiamo saputo dai quotidiani che la Muraro è iscritta nel registro degli indagati, non ho ricollegato alle informazioni che avevo avuto in precedenza”.
Pace fatta, dunque. Il Movimento si ricompatta e la Raggi è salva, ma da oggi sarà posta sotto un’osservazione ancora più forte dei vertici del M5S. Restano da capire i motivi della sua assenza dal palco di Nettuno.

Pubblicato giovedì, 8 Settembre 2016 @ 06:59:15     © RIPRODUZIONE RISERVATA